Il dolore fisico, un sostegno dalla pratica dello Shiatsu

Il dolore fisico, un sostegno dalla pratica dello Shiatsu

"La felicità non dipende tanto da ciò che viviamo ma da come decidiamo di vivere tutto ciò che di doloroso e meraviglioso la vita ci regala"Chiara Amirante 

 

Vivere senza dolore.
Sarebbe un sogno.
Il dolore fisico invece attanaglia, limita, invalida  e finisce per pervadere a livello anche psicologico.
Fino a diventare paura di sentire dolore.
Trasformandosi in un'attesa del dolore.
Stesso dolore diversa percezione da persona a persona.
Quanto a livello psicologico può incidere?
Un alto livello di ansia, porta ad una maggiore percezione del dolore.
Ma all'aumentare della sensazione di dolore aumenta anche irrequietezza, rabbia e stress.
Ma lo stress a sua volta ci rende più irritabili e più insofferenti al dolore.
Si innesca quindi un circolo vizioso.
Ben si comprende che giocano un ruolo importante al di là dell'indubbio dolore, l'aspetto cognitivo ed emozionale della persona.
Occorre quindi sviluppare strategie volte a migliorare il contesto in cui si innesca il dolore,  riducendo ad esempio l’ansia.
Ma sarebbe opportuno anche comprendere se il dolore è costante oppure varia in vari momenti della giornata, analizzando cosa si è verificato, se esiste un motivo scatenante.
Se c'è stato un atteggiamento sbagliato e se quindi può essere modificato.
Ascoltiamoci, ma non ascoltiamo solo la manifestazione dolorosa.
Lavoriamo sul contesto, sull'ambiente in cui si sviluppa, riduciamo lo stress e quelle condizioni che ci rendono più sensibili al dolore.
Il tocco dello Shiatsu può ripristinate la fiducia nel contatto, la  presenza discreta dell' operatore può diventare quella di un alleato in un percorso di cambiamento e miglioramento.
Lo shiatuka ascolta con rispetto e si prende cura dell'altro.
Questa è la sua mission, adoperarsi per favorire la riscoperta delle proprie potenzialità ed energie.
Del resto è la stessa costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a dire che la finalità dell'OMS  è “il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute", definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.
Quindi la salute non è semplice assenza di malattia o di infermità
Concludo con un suggerimento tratto dal libro di Sapolsky: «Abbiate la saggezza di scegliere le vostre battaglie. E una volta che si ha questa, la flessibilità e l’elasticità delle strategie da usare in quelle battaglie sono sintetizzate in qualcosa che ho udito una volta in una riunione di quaccheri: di fronte a venti forti, fa’ che sia una foglia d’erba. Di fronte a muri forti, fa’ che sia un vento impetuoso. A volte, la reazione allo stress consiste nell’abbattere i muri. Ma a volte consiste nell’essere una foglia d’erba, investita e piegata dal vento ma che è ancora lì quando il vento se n’è andato da tempo».

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